La Gru, come gli esercenti definiscono la “pesca verticale di abilità”, non consente agli esercenti di collocare premi di valore. E’ l’amara scoperta, fatta a sue spese, da un esercente, al quale AAMS ha contestato il valore dei premi – alcuni telefoni cellulari – collocati all’interno dell’apparecchio. La questione è rilevante, perché sono migliaia gli apparecchi in circolazione, e non tutti rispettano le condizioni previste dalla legge. Due gli aspetti da segnalare:
– il valore della giocata, che non deve superare 1 euro
– il valore del premio, che non deve superare le 20 volte il valore della giocata (20 euro)
Infatti l l’art. 110, comma 7 del T.U.L.P.S. e il D. Dirett. AAMS 8 novembre 2005 n. 133/UDG (prelevabile dal sito www.aams.it) individuano due categorie di apparecchi senza vincita in denaro , specificandone le caratteristiche:
Gli apparecchi di cui al comma 7a) dell’art. 110 TULPS (le gru o le pesche verticali ecc.), che si caratterizzano per:
– il funzionamento elettromeccanico ovvero con dispositivi meccanici attraverso i quali si possa specificamente esercitare l’abilità del giocatore;
– l’assenza di monitor;
– l’interazione con il giocatore, al fine di consentirgli di esprimere la propria abilità fisica, mentale o strategica, con esclusione di elementi di gioco basati specificamente su alea programmata;
– l’erogazione del premio consistente in piccola oggettistica (di valore non superiore a venti volte il costo della partita, ovvero 20 euro), direttamente da parte dell’apparecchio, immediatamente dopo la conclusione della partita, con esclusione della possibilità di conversione del premio stesso in denaro ovvero in altri premi di qualunque specie;
– l’attivazione dell’apparecchio unicamente con l’introduzione di monete metalliche di valore complessivo non superiore, per ciascuna partita, ad 1 euro;
Gli apparecchi di cui al comma 7 c) (videogiochi), chesi caratterizzano, invece, per:
– l’assenza di qualsiasi vincita;
– la variabilità della durata della partita, in funzione del livello di abilità espresso dal giocatore durante la partita;
– l’interazione con il giocatore al fine di consentirgli di esprimere la sola abilità fisica, mentale o strategica e l’assenza di qualsiasi componente aleatoria;
– il costo della singola partita, che può essere superiore a 50 centesimi di euro.